Uno degli obiettivi principali della ricerca sui cambiamenti climatici è la comprensione dei meccanismi che controllano la produttività primaria.
Gli ecosistemi agrari, in questo contesto, possono svolgere un ruolo non secondario, limitando le emissioni di anidride carbonica e favorendo lo stoccaggio di carbonio nei suoli.
Per implementare tale potenziale di mitigazione occorre però approfondire la conoscenza dei processi che governano il bilancio di carbonio.
L’interesse per il potenziale stoccaggio di carbonio nei suoli è legato al fatto che il suolo costituisce il più grande serbatoio di carbonio terrestre, pari a circa tre volte il contenuto attuale di carbonio dell’atmosfera, 4 volte l’ammontare delle emissioni antropogeniche cumulate e 250 volte l’ammontare delle emissioni da combustibile fossile annuali.
Di seguito e riportato il bilancio del carbonio in tempo reale, a partire dalla data di inizio dell’ultimo ciclo colturale, attraverso la misura diretta dei flussi semi orari tra il sistema suolo-vegetazione e l’atmosfera utilizzando la tecnica della correlazione turbolenta.

Il grafico della cumulata di CO₂ sovrastante rappresenta la variazione nel tempo dell’accumulo netto di carbonio nell’ecosistema.

Esso consente di valutare l’andamento della capacità di sequestro del carbonio da parte del suolo e della vegetazione, fornendo un’indicazione diretta dell’equilibrio tra assorbimento e rilascio di CO₂.

Un valore crescente della curva indica un assorbimento netto di carbonio da parte dell’ecosistema, mentre una tendenza negativa un rilascio netto di CO₂ in atmosfera.

Questo strumento è fondamentale per monitorare l’efficacia delle pratiche agronomiche adottate e il loro impatto sulla mitigazione delle emissioni di gas serra.